Conferenza stampa di Mario Monti sul Tav Torino-Lione [con qualche chiosa]

Conferenza stampa di Mario Monti sul TAV Torino – Lione  venerdì 2 marzo 2012 [con qualche chiosa]

C’è stato, nel corso degli anni, un sufficiente ascolto delle opinioni, delle preoccupazioni delle popolazioni della Val di Susa?

Si è tenuto conto di quelle preoccupazioni?

L’opera è giustificabile economicamente e soprattutto è sostenibile dal punto di vista ambientale?

Abbiamo voluto condurre questo riesame con spirito aperto, senza sentirci legati da impegni già presi da Governi precedenti. Abbiamo anche riesaminato la valutazione di impatto ambientale che non presenta punti di incompletezza. Presenteremo presto tutti gli elementi e gli studi che ci hanno condotto a decidere oggi la posizione del Governo.

Che è la seguente.

Si sono tenuti numerosi momenti di ascolto e di confronto, l’osservatorio Torino-Lione istituito nel Dicembre 2006 ha tenuto 182 riunioni in gran parte dedicate ad audizioni, consultazioni, incontri con le popolazioni e gli amministratori locali e altri vari soggetti interessati.[1]

Il progetto iniziale è stato profondamente, radicalmente modificato per tenere conto di tutta questa lunga fase di ascolto. È stata predisposta una analisi approfondita costi/benefici che verrà resa pubblica prossimamente[2]. I benefici economici sono rilevanti, si dimezzano per esempio i tempi di percorrenza da Torino a Chambéry, si passa da 152 a 73 minuti, da Parigi a Milano da 7 a 4 ore e via dicendo, si genera lavoro e occupazione direttamente sul territorio, e non solo.[3]

Alla luce di tutto ciò il Governo ha deciso di confermare con piena convinzione il proprio impegno per la realizzazione tempestiva dell’opera.

Ci sono state in particolare nei giorni scorsi manifestazioni di protesta con forme di violenza. A questo riguardo vorrei essere molto chiaro, la libertà di espressione del pensiero è un bene fondamentale, lo Stato è impegnato a tutelare questo bene. Non saranno però consentite forme di illegalità e sarà contrastata ogni forma di violenza.[4] E vorrei invitare coloro che si oppongono a quest’opera, mentre rispetto in gran parte di loro le motivazioni che sentono, vorrei però invitarli a considerare questo: il nostro paese avverte un crescente disagio sociale soprattutto nei giovani, è così difficile trovare lavoro, e questo è il risultato di un paese che si stava progressivamente staccando dall’Europa con una decrescente competitività, con una difficoltà sempre maggiore di trovare spazio nell’economia internazionale e di creare buoni posti di lavoro per i giovani.[5] Vogliamo noi lasciare andare dolcemente alla deriva, staccandosi dall’Europa, questa nostra penisola rendendo così sempre più difficile per l’economia italiana risalire, essere competitiva, creare posti di lavoro, consentire una maggiore equità e un maggiore benessere sociale ed economico?

Non credo che vogliamo questo, ma teniamo presente che molte manifestazioni di disagio sociale sparso un po’ dappertutto in Italia troverebbero delle ragioni sempre più gravi in una economia che andasse alla deriva perdendo un aggancio all’Europa, che deve essere in primo luogo un aggancio fisico attraverso qualche fondamentale infrastruttura di collegamento. Ecco quindi che coloro che vedono quest’opera con timore o con astio da un punto di vista di un modello di vita, tengano presente che anche queste opere, purché siano ecologicamente sostenibili e con tutte le attenzioni che l’Italia e la Francia stanno dedicando a quest’opera[6] – [7], sono condizioni necessarie per consentire ai giovani italiani una prospettiva migliore. Il nostro Governo è impegnato in tutti i campi, a superare blocchi, resistenze ostacoli che vengono da categorie particolari, spesso del tutto legittimamente, ma che noi abbiamo il dovere di superare, nell’interesse generale, per creare uno sviluppo sostenibile in Italia e anche questo blocco di una Grande Opera è da vedere in questa prospettiva.

Mario Monti 2.3.2012

tratto da qui:

http://video.repubblica.it/dossier/battaglia-no-tav/monti-la-tav-andra-avanti-violenza-non-sara-tollerata/89490/87883

[1] In realtà il dialogo è stato un po’ “pilotato”. Gli amministratori la cui contrarietà al progetto era nota sono stati infatti esclusi a priori dal tavolo di discussione. Qui Chiamparino, sindaco di Torino, PD, che parla con alcuni amministratori della valle esclusi dal tavolo: http://www.youtube.com/watch?v=L8371B7rUZI

[2] Le analisi costi/benefici è buona norma farle prima di iniziare un’opera pubblica di questa portata, staremo a vedere. Intanto può servire dare un occhio a questo: TAV Torino-Lione, come dimostrare l’indimostrabile. E anche questo: espulso dall’Osservatorio perché critico.

[3] In realtà il tunnel della Val di Susa risparmia al tragitto circa mezz’ora di tempo e sarà riservata solo al trasporto merci (per altro una galleria di 57 chilometri nel cuore di una montagna io non la prenderei mai neanche se potessi, ma questa è un’altra storia). I benefici nel trasporto dei passeggeri da Milano a Parigi, semmai ci fossero, derivano da altro. Interessante anche questo articolo di Paolo Berdini: effetti collaterali dell’alta velocità.

[4] Violenza di chi? Questo non si dice. Porta Nuova, storia di un’aggressione alla Milano Notav.

[5] Qui la voce del Premier si fa più incerta, sa che sta toccando un tasto debole e sembra del tutto consapevole che le compatibilità con l’Europa ben poco aiuto saranno ai giovani, gli anziani, i disoccupati, come si è visto succedere per la Grecia meno di un mese fa.

[6] I cantieri francesi risulterebbero essere al momento fermi, per la Francia, infatti, l’opera è troppo costosa (benché il costo a km della tratta francese sia molto minore di quello italiano).

[7] Qui una descrizione della TAV in ottica europea: I verdi europei sull’alta velocità.

tommaso

[0] Ecco, l’8 marzo arriva la spiegazione degli elementi e degli studi che hanno indotto il Governo a decidere. leggi

a questa la COMUNITÀ MONTANA VALLE SUSA E VAL SANGONE da una seria replica qui.


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