Diciamo così. Appunti sulla SeaWatch3

Diciamo così. Il governo italiano aveva 42 ostaggi che gli servivano per forzare una trattativa in corso con gli altri paesi Europei. La Sea-Watch3, infrangendo le regole, entrando in porto e facendoli sbarcare, li ha sgravati da questo pesante ruolo e li ha riconsegnati alla normalità, liberandoli dal ruolo di pedine dello scenario internazionale.

E’ la normalità di chi è arrivato, medesimo approdo stessa condizione, proprio nei giorni in cui la Sea-Watch era in attesa. Di chi è arrivato prima o arriverà dopo

E’ la normailtà di quelli che per avere un permesso di soggiorno devono accettare tassi di sfruttamento più alti degli altri e di chi, in assenza del permesso, è costretto all’inaccettabile per riuscire a sopravvivere.

Tornare ad una normalità relativa e inconcludente è un punto di partenza, non di arrivo.

Tutto questo in un sistema capitalista che non rinuncia ai profitti neocoloniali e che pratica lo sfruttamento più bieco degli ‘stranieri’, un sistema che, regolando le frontiere controlla il flusso di forza lavoro a basso costo e trasforma chi migra in un minaccioso invasore. Così ché la giusta rabbia verso i potenti diventa odio verso i più deboli, e una giusta lotta di liberazione diventa occasione per un sadico mattatoio.

Carola Rachete ha fatto la sua parte, il resto sta a noi.

0mmot 30/6/2019

Per gli amanti delle collisioni superficiali qui la manovra di attracco della SeaWatch3


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